Per non moltiplicare inutilmente le categorie lascio fra i dipinti questo disegno a matita rossa, cioè “a sanguigna”. Mi sono piaciuti subito il tratto deciso, i segni consapevoli che con poco ricreano il paesaggio. Non sono riuscita a leggere la firma in modo sicuro, mentre l’anno, scritto sotto la firma e senza l’1 del millennio, si legge bene solo togliendo la cornice che fissa su cartoncino il foglio di carta disegnato: 960.
Sul retro del cartoncino una dedica apodittica e la identificazione del luogo:

«Quest[o è dava]nti Canazei ed è della Cicci in ricordo della sua chiesetta vicino al suo albergo
Lino [o Cino]». Sulla sinistra una data e un luogo che erano rimasti sotto la cornice: «1959 Verbano» (?)
Sembrerebbe una dedica personale, ma perché dedica e descrizione del ’59 e disegno del ‘60?
Una sorpresa è emersa togliendo il cartoncino di sostegno incorniciato. Sul retro del foglio di carta c’è un’altra scritta:

«Vi invio una villetta [c]’era una chiesetta per Renata e in cima un enorme chin/z…»
Quello che si capisce è che l’autore fa un po’ confusione: forse il cartoncino è un “riciclo” dell’anno prima, per incorniciare il disegno della chiesetta che trova un nuovo destinatario.
Di vero c’è la cima del campanile che sembra veramente abbia un grande chignon. La chiesetta potrebbe essere quella della Madonna della Neve!